Alveari Umani
Lo scopo dell’attivazione di Alveari Umani è
quello di condividere il nutrimento del Fare,
guidati da entusiasmo e passione.
Come le Api, che si sono evolute come un organismo unico
grazie all’unità di intenti, possiamo raccogliere insieme il nettare dei fiori,
ossia cogliere il nutrimento dai luoghi di incontro,
luoghi di esperienza, educazione e terapie naturali.
La Mente Creativa ci guida nel reinventarci e seguire
il richiamo degli elementi che evolvono in noi, dall’universale all’individuale.
Dal Fare per l’Umanità a Fare per il Sé e per la Comunità,
proponendo un viaggio nei territori in cui ritrovarsi insieme
nel Fare, e riconnetterci con Natura ed Antiche Tradizioni.

Un incontro, più frutti

16 Marzo 2025. Ci siamo incontrati da Pierpaolo, 30 anni, che da due coltiva il suo terreno: lui è partito da zero, e sbagliando e studiando ha continuato con quello che oggi è la sua vita e la sua più grande passione. Ora ha un’azienda agricola, di nome Green Pharm, che si basa sui principi della coltivazione biologica senza pesticidi.
L’entusiasmo e la connessione con la terra è ciò che Pierpaolo trasmette, spiegando procedimenti tecnici in modo molto semplice. “Questo è un lentischio che ho innestato a pistacchio. Non molti sanno che il lentischio ed il pistacchio appartengono alla stessa famiglia” ci dice mostrandoci l’albero innestato.
A fianco, un albero di olivastro, ha due tronchi, e su ognuno degli innesti di ulivo. “Come mai quel ramo è più lungo?” chiede Andrea, 4 anni, indicando l’innesto singolo su uno dei tronchi. La piantina cresceva prendendo tutta la linfa dal “soggetto” (il tronco dove viene posto il nesto) e cresceva molto più grande rispetto alle altre tre, innestate nel tronco accanto: i tre nesti prendevano ciascuno la linfa dell’albero che, distribuita in parti uguali, non li faceva crescere in altezza, rimanendo piccoli e necessitando più tempo per crescere.
Tra i rami degli alberi e percorrendo i filari, Andrea e suo fratello Diego, 10 anni, trovano un piccolo scarabeo che cammina fra i ciuffi d’erba e porta una storia da raccontare, dato che il suo ruolo è importantissimo per la trasformazione della materia organica in humus.
La sorpresa e la meraviglia dei bambini verso la semplicità della natura, e non solo, ci ricordano quanto tutto quello che ci circonda e ci può circondare, sia magico ed istruttivo come qualcosa per il quale prendere appunti su un pezzo di carta, o sul cuore.
Dedicare un pensiero agli antenati
Abbiamo fatto un gioco, in cui ognuno di noi avrebbe cercato una pietra da prendere che simboleggiasse la propria connessione con la terra e le proprie radici. Dopodiché ci siamo ritrovati in cerchio al riparo dalla pioggerella, dentro la serra (dove Pierpaolo coltiva i cardoncelli e le fragole): ognuno di noi ha condiviso il perché avesse scelto la propria pietra e come i colori e le forme simboleggiassero riflessioni e sensazioni.
Abbiamo dedicato un pensiero verso i nostri antenati, i quali vivevano la terra ed erano molto in contatto con i ritmi e le attività naturali, e grazie a loro ci trovavamo lì tutti insieme, al riparo ed uniti nell’entusiasmo di quel contatto con le dinamiche della natura e delle fasi di coltivazione.



Raccogliere dall’orto
Per fare esperienza del raccolto ed integrare il suo significato, Pierpaolo ha portato i bambini a raccogliere dei finocchi dall’orto, mentre allestivamo la fase del pranzo.
Abbiamo cooperato tutti insieme, affettando, sbucciando, condendo, abbrustolendo e girando: la tavola era piena dei frutti della terra ed il pranzo è stata una splendida occasione per scambiare idee ed esperienze.
Abbiamo gustato le verdure ed i cardoncelli coltivati da Pierpaolo, e, con delle fette di pane, assaggiato l’olio di lentischio di sua produzione.



Dopo aver pranzato tutti insieme, Pierpaolo ci ha portato nella zona dei cassoni, le strutture di legno che contengono il compost, ed abbiamo visto come i rifiuti organici si trasformano in terra e come in questo processo, la presenza dei lombrichi nel compost contribuisca alla ventilazione, permettendo che esso si secchi correttamente.
Conclusioni
Questo incontro ci ha fatto viaggiare nella vita del terreno di Pierpaolo, in cui prenderemo parte nelle varie fasi di raccolta e semina, attraverso degli incontri settimanali e stagionali.
L’intento è di seguire le linee guida dell’agricoltura partecipa o partecipativa, che si basa su un rapporto di mutuo supporto tra l’azienda agricola ed il consumatore.
I livelli di partecipazione si possono differenziare in:
-raccolta dei prodotti ad uso proprio;
-raccolta per aiutare con la mano d’opera;
-acquistare i prodotti bio e km zero usufruendo della consegna a domicilio.
Riassumendo, chi vorrà potrà raccogliere con le proprie mani la frutta e la verdura con la partecipazione di figli e bambini di tutte le età, mentre chi è interessato alla qualità dei prodotti e vuole acquistare da Pierpaolo, potrà usufruire della consegna a domicilio.
Per info ed appuntamenti, contattare il numero aziendale 3514613999.

A fine Marzo continueremo con gli incontri dell’Alveare San Simplicio, spostandoci dall’agricoltura partecipata a Therapeia, il termine greco che nel progetto/visione FelicitasMundi, rappresenta la macrocategoria in cui operatori ed antiche tecniche di guarigione si uniscono.
Chi è interessato a ricevere informazioni sugli incontri oppure vuole essere coinvolto nell’attivazione di nuovi Alveari in Sardegna può scrivere a Felicitasmundi@protonmail.com indicando in oggetto Martina Celeste.












Foto scattate da Bianca Giorgioni (12 anni).
Articolo scritto da Martina Celeste Fossataro.
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