Il 13 dicembre è un momento importante nella ruota dell’anno, che nel corso del tempo ha perso memoria, alla quale dovremmo dare un nuovo valore, soprattutto in questi tempi bui; non mi riferisco all’aspetto puramente astronomico, ma alle tante difficoltà che gli esseri umani si trovano a vivere: la rabbia, la violenza e la sopraffazione che vediamo accadere quotidianamente, sono il frutto di pensieri carichi di veleni che ottenebrano la mente ed il cuore, che ci fanno dimenticare che noi popoli occidentali siamo i fortunati del mondo e non dovremmo sprecare le nostre vite continuando ad “inquinare” il mondo.

Tornando alla nostra data calendariale, oggi si celebra Santa Lucia, Lucyferda per i popoli del nord. Ma quale simbologia archetipica incarna questa figura?
Lucia dal latino “Loza, Luteus, Lutum cioè Loto“, già questo ci dice tanto, il fiore che per eccellenza rappresenta la grazia, la perfezione, l’essere immacolato, il cuscino sul quale siede il Buddha.
Nei miti del nord e soprattutto in Svezia, ma anche a Milano così come a Siracusa, la tradizione racconta che questa fanciulla compare nel cuore della notte con un vassoio di dolci da donare ai bambini, preparati con ingredienti che portano calore e luce come la cannella, lo zenzero ed il miele; ha un abito bianco e sul capo una corona composta da candele accese, prevalentemente 12 o talvolta 3.

Precedentemente all’attuale calendario, il giorno di Santa Lucia segnava il giorno più corto o la notte più lunga, dal punto di vista fenomenologico osserviamo cioè la prevalenza del buio, e non è un caso che proprio in questo giorno si celebri una donna portatrice di saggezza, data dalla luce che prevale sull’oscurità.
Nella tradizione romana invece, il 13 Dicembre si festeggiava Demetra, la Dea delle messi e naturalmente del grano. In questi giorni, poiché dal 13 iniziavano i rituali per il solstizio, nessuno mangiava pane, ma solo chicchi di grano in segno di riverenza e propiziazione: illuminare il buio e proteggere il futuro raccolto.
Nella tradizione cristiana il 13 Dicembre si festeggia Santa Lucia, una martire che, per merito di una grazia ricevuta da Sant’Agata, donò tutti i suoi beni ai poveri ed accolse di vivere una vita monastica curando i malati nelle catacombe con una candela in testa. Successivamente fu martirizzata.
Inoltre, nel libro dell’Apocalisse di Giovanni, vi è una donna vestita, o meglio, “avvolta” di luce, con una corona di dodici stelle: porta in grembo un bambino che risplende come il sole che forma il suo stesso abito; sotto i piedi ha una luna, ed attorcigliato ad essa o meglio schiacciato sotto di essa vi è un serpente. La falce di luna è rivolta verso l’alto, quasi a rappresenta un calice che accoglie l’energia del sole-luce con tutto il suo potere: la compenetrazione del maschile nel femminile che accoglie, dalla cui unione nasce una nuova luce.
Tante figure femminili con nomi diversi o simili, tutte collegate ad un filo conduttore: la luce.
Luce che riscaldi con la fede i nostri cuori, luce che chiarifichi la mente al ricordo del nostro vero Se, aprire le porte della nostra vita al pensiero di Luce che dona la forza per affrontare il buio dell’anno, è così che potremo accogliere il Sole Bambino.

RICETTA: i biscotti della Gioia
– 2 uova
– 300 gr di farina di farro
– 7 gr di cannella
– 7 gr di noce moscata
– 7 gr di chiodi di garofano
– 100 gr di burro
– 120 gr di zucchero di canna
– 50 gr di miele
– 70 gr di mandorle tritare grosse
musica amore e gioia
Articolo di Roberta Tullii

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