Ho un sogno:
sogno che nel “mio” luogo, possano trovare spazio esperienze che amplificano i sensi in natura, il radicamento e l’espressione dell’istinto connesso all’intuito,
per dare alle Anime un canale di Autocoscienza più espanso e libero.
Nel dirlo mi sento sollevata, come dopo un parto.
Al contempo mi sento turbata come prima di un parto.
Hai presente quando esci di casa con un turbamento, un groviglio di pensieri, una tensione corporea, e camminando ti ritrovi sotto un albero?

Forse lo tocchi, forse lo saluti, forse chiedi aiuto come ad una divinità, forse semplicemente ti siedi.
O quando sei in un bosco, e calpesti il substrato adagio, e ti senti in un tempio
ed al contempo in te stesso.
Hai presente?
Questo, per farla breve, è ecopsicologia.
Ne hai mai sentito parlare?
Spero di sì!
Non mi metterò a fare la menata sugli ormoni, sulla comunicazione chimica con il sistema-bosco.
Questo potrà aver senso in un corso che comprenda tanti aspetti.
La fondatrice e l’icona madre dell’ecopsicologia in Italia è Marcella Danon.
I suoi libri sono stati per me un grande strumento.
Leggendoli nel 2022 mi sono detta:
“Caspita! Ma anche io, a naso, molte di queste cose le ho sentite e le ho fatte proprio con lo stesso piglio, nel mio spazio sotto il noce, dal 2017!”
E così ho messo energia, in questo progetto che da pochi giorni è ufficialmente il Centro di Ecopsicologia Gea.
E’un centro, non tanto o non soltanto come luogo fisico, quanto più come luogo energetico, come campo d’azione, come intento condiviso. E si chiama Gea, come la prima dea al femminile della storia della vita, la dea della Terra.

Quando sono arrivata in questo luogo ero in burn out dopo 10 anni nei sistemi della sanità pubblica.
Ero di passaggio, ero proiettata già in giro per il mondo.
Mi sono ritrovata a respirare tra le braccia di un noce madre.
La meditazione e la consapevolezza corporea nel verde mi hanno curata con saggezza e devozione profondissime.
Mi hanno iniziata ad una vita nuova, ad un’ottava più alta.
Mi sono seduta ed ero felice.
Ho invitato amici.
Un gastrenterologo, un avvocato ed una cantastorie per primi si sono seduti con me, ad ascoltare se stessi senza pretese.
Quando si è Uno si può essere Due.
Quando si è Due si può essere quattro, ecc…
E così, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione si è costruita Gea.
Ed ora che viene alla luce, si delinea nei suoi contorni, Gea Ecopsicologia è un luogo itinerante.
E’ l’intento di riconnetterci con la nostra Natura attraverso i sensi e i luoghi naturali.
E’ un’attitudine a riconoscere Madre Natura nel suo ruolo di guida dei nostri processi interiori di integrazione ed equilibrio, di ritorno all’armonia ed alla salute.
Sono stata sostenuta alla grande per mettere a terra questo progetto, o metterlo a dimora.

Ho avuto diversi aiutanti in questo viaggio, fino ad ora.
Un salice che abbiamo piantato 7 anni fa, ed ora già accoglie chi arriva, in un modo maestoso e gioviale.
Uomini e donne che hanno portato e continuano a portare la loro energia magnifica e incommensurabile, mia figlia, che ha offerto alla terra la sua placenta e ha nutrito un meraviglioso eucalipto arcobaleno.
E le anime salve che mi hanno iniziata a me stessa.
Nitamo mi ha iniziata alla psiche che abita il corpo spiritualmente, durante il Master in Psicosomatica PNEI, Ivan alla maternità e alla cura della terra, Rodolfo alla mia maestria dei cicli ed alla sincronicità che si fa magia e trasformazione, Roberta al potere curativo delle mani, Cristina alla guarigione del maschile, Gabriele all’autoguarigione delle mie radici attraverso la realizzazione di un desiderio, Francesco alla mia potenza vitale come Essere e come Donna attraverso la ricerca dell’Amore Incondizionato.
E quando ci riuniamo intorno al fuoco a celebrare l’alchimia, la luna, il sole, il respiro, i suoni, il salice, il noce, l’eucalipto, l’acqua della peschiera, i canti delle donne che furono lì a lavare i panni, o le erbe, l’argilla, la musica in tutte le sue forme, e soprattutto a celebrare quel fuoco, che ipnotico e portentoso ci riunisce come un magnete.

Meditare in natura ha fatto e fa una differenza enorme, ha reso mio uno scambio trasformativo tra la mia anima e l’Anima della natura, e il ritorno del mio Essere al suo originario stato di bellezza, gioia e salute.
Tornare alla mia Natura sempre più dentro, è un modo per perseguire la mia identità più profonda sempre più da vicino e farmi dono.
Questo percorso se condiviso, ci restituisce integrità e libertà.
Mozzagrogna, 07/09/24
Dott.ssa Dunya Eleonora Di Federico
Psicologa e Formatrice


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