Loading Now
×

ESPERIENZE

Artiste a SOStegno delle API attraverso l’arte.
Testo di Fiorella Cicardi 

Nasce il 1°Apirario d’Autore al femminile. presso la Riserva Naturale delle Baragge di Candelo a Castellengo, una riserva naturale e protetta che si estende nelle province di Biella, Novara e Vercelli
L’iniziativa, segue il Progetto Apiario d’Autore, ideato dall’ingegnere Mauro Rutto. Protagoniste di questo evento-green ed ecosostenibile, 12 donne-artiste impegnate nella lotta per la salvaguardia e il rispetto dell’ambiente.
In particolare, questo variegato e affascinante mondo delle api ha catturato l’attenzione di due donne, entrambe biellesi, Paola Greggio, artista di fama internazionale e Direttore della rivista “Made in Biella” e Margherita Barberis Canonico, collezionista e appassionata d’arte. 

Protagoniste di questo evento, oltre a Paola Greggio e Margherita Barberis Canonico, anche altre 11 artiste: Antonella Cappuccio, Anna Maria Tulli, Daniela Forcella, Domitilla Biondi, Fiorella Cicardi, Laura Ammaturo, Silvia Pisani, Simona Snider, Stefania Scarnati, Vittoria Palazzolo, Vittoria Vergani. 

immagine6 1° APIARIO al Femminile 2024 

La vera particolarità delle 12 arnie decorate, che compongono l’Apiario, è che per un anno all’esterno potranno essere modificate dagli agenti atmosferici e dagli eventi stagionali mentre all’interno custodiranno il segno del passaggio di una famiglia d’api. 

L’anno successivo a marzo verranno smontate per essere esibite in una mostra presso lo Spazio Big Santa Marta a Milano. Successivamente verranno messe all’asta. Il ricavato servirà per sostenere l’iniziativa dell’apiario e realizzare dei progetti di sensibilizzazione sull’importanza degli insetti impollinatori. 

Invitata a partecipare a questo evento mi sono subito sentita trasportata nel mio mondo ideale, che non è quello dell’apparente e modaiolo sistema dell’odierno Green ma bensì quello che personalmente reputo più profondo e che riguarda la mia ricerca artistica indirizzata alla Geometria Sacra e alla vera missione di fare Arte. 

Essere il tramite tra Terra e Cielo a contatto con lo Spirito perché la bellezza torni con la sua più alta frequenza e faccia vibrare il fruitore dell’opera per contribuire all’ innalzamento della Coscienza Umana e Planetaria. La Coscienza non ha origine nel cervello, ma in un mondo assoluto, il mondo delle idee di Platone che riguardano la bellezza, i valori estetici, i sentimenti più sublimi, accumunati nell’universo per essere percepiti da essa.

https://www.apiarioautore.it/

TITOLO OPERA: 13HYPERCUBE

MATERIALI: INCISIONE LASER SU LEGNO – FOGLIA D’ORO – GOMMA LACCA NATURALE

https://www.fiorellacicardi.it/

immagine5 1° APIARIO al Femminile 2024 
immagine7 1° APIARIO al Femminile 2024 

Ricerca

LE API    RUDOLF STEINER

immagine12 1° APIARIO al Femminile 2024 

L’ape, dopo aver trasformato il proprio nutrimento in cera mediante la propria interiorità corporea, perché la cera è un suo prodotto originale, si costruisce un piccolo recipiente per deporvi le uova e anche per conservarvi le provviste ..
Vorrei far osservare che questo piccolo recipiente è molto singolare: visto dall’alto appare esagonale.
Questi recipienti stanno l’uno opposto all’altro; sono assai bene connessi, così che nel favo, mediante il lato piatto con cui ogni celletta è unita all’ altra, lo spazio è assai bene sfruttato, perché qualunque altra forma di cella darebbe luogo a degli interstizi. Questo è certo una delle ragioni, ma non la sola; perciò si deve riflettere sul fatto che quando il vermetto, la larva, è dentro, vi è del tutto isolato e non si deve credere che ciò che esiste in un qualsiasi modo in natura non abbia in sé delle forze. Quella cella a sei facce, esattamente esagonale, ha delle forze in sé, e sarebbe assai diverso se la larva stesse invece in una sfera. Che essa si trovi in una dimora esaedrica ha in natura un significato del tutto speciale. La larva stessa riceve queste forme in sé e nel suo corpo, così da avvertire più tardi che nella sua gioventù, quando era molle, era stata in una tale cella esagonale. Per mezzo delle medesime forze che vi ha assorbito, trae poi quella per costruire più tardi una cella simile. Là dentro stanno le energie mediante le quali l’ape lavora. Cioè, nell’ambiente sta quello che l’ape opera esteriormente. Le celle per la regina non hanno la forma esagonale, sono una specie di sacco e ve ne sono molto poche nell’arnia.
Dunque si deve dire: le operaie e i fuchi si sviluppano in tali celle esaedriche, mentre la regina si sviluppa in un sacco, senza aver riguardo a un ambiente sfaccettato

immagine13 1° APIARIO al Femminile 2024 

La matematica delle api

La cera è una sostanza rara e dispendiosa: 1 kg di cera richiede il lavoro di secrezione di circa 150’000 api ed al consumo di ben 12 kg di miele. È quindi essenziale che la quantità di cera impiegata per fare gli alveari sia la minore possibile e la quantità di miele contenuta la maggiore possibile


Ma, il fondo delle cellette come è fatto? Forse non tutti sanno che… non è piatto, è formato da tre rombi. Così, i due tipi di cellette che hanno aperture in direzioni opposte, non sono separate da un piano, come uno si aspetterebbe, ma da una superficie a zigzag. I prismi esagonali da una parte sono sfalsati rispetto a quelli dall’altra parte. L’alveare vuole stare tutto racchiuso in se stesso. la regina per poter rimanere nell’ambito solare, non può stare in una cella angolosa, ma in una cella a forma rotonda, nella quale resta appunto sotto l’influsso del Sole. 

immagine8 1° APIARIO al Femminile 2024 

Torniamo alle api: l’ape vola fuori dall’alveare, raccoglie il nettare, lo elabora nel proprio corpo e ne fa quello che sono le sue forze vitali. Ma poi produce la cera, e che cosa ne fa? Ne fa delle celle esagonali. La Terra fa dei cristalli di silice esagonali, l’ape delle celle esagonali. esse hanno lo stesso aspetto dei cristalli di quarzo, solo che sono vuote. Il quarzo non è vuoto, ma nella forma sono identici. Dove il cristallo di quarzo è pieno di silice, la cella è cava, e vi vien posto l’uovo di ape. Dunque l’ape è formata dalla stessa forza che sta pure nella Terra che forma il quarzo. Vi opera l’acido silicico allo stato di sottile suddivisione: dentro vi è una forza che non è dimostrabile fisicamente. All’uomo occorre la stessa cosa. L’ape è l’animale che meglio di ogni altro sa adoperare questa forza esagonale; è l’ape che fra tutti gli animali sa meglio raccogliere da ogni parte l’alimento che può essere trasformato, nel corpo, in forza esagonale.

Se quindi mangiate del miele d’api, accogliete in voi una forza enormemente energetica, perché se siete divenuti troppo deboli per poter sviluppare questa forza esagonale bisogna allora che intervenga il miele.

Matrice Ideale: da Il gioco delle Forme

di Michela Cascioli

Per capire la correlazione delle api alla Matrice occorre visualizzare i due esagoni che si formano nell’insieme, idea della dualità che si esprime nella manifestazione.

Sono due esagoni ben definiti che hanno 2 punti in comune, sempre inteso in bidimensionale, che detteranno la forma vera e propria tridimensionale cubica.  La fioritura totale delle luci dell’albero della vita ha portato la manifestazione in terra dell’idea di Dio mediante forme cubiche, non statiche, ma rese vitali dalla continua compenetrazione di un cubo nell’altro, in espansione e contrazione continue, ritmate dalla legge della dualità intrinseca nella struttura ideale. Nella struttura bidimensionale c’è già il senso della nascita che avviene nello spazio che si forma nel contatto tra i due cubi, rombo vitale da cui inizia la manifestazione di ogni forma, spazio di inizio dell’essere manifesto. Entrando nella manifestazione vera e propria non si parla più di successione trina ma di forma cubica o tetramorfica: i quattro elementi metafisici, terra, acqua, aria e fuoco. 

immagine19 1° APIARIO al Femminile 2024 
immagine20 1° APIARIO al Femminile 2024 

Ipercubo


Di Luca Merolla

L’albero ideale diventa una costruzione bidimensionale in cui le qualità di Dio vengono arricchite da due qualità di Amore non presenti in Lui ma necessarie per la convivenza delle sue creature: compassione e fratellanza. Dio non  vuole vedere se stesso rispecchiato nelle sue creature, anche perché tutto ciò che ha vita dipende da Lui, ma non è fatto a somiglianza di Lui nella forma. Egli sa chi è ma vuole realizzare l’idea che ha abbracciato nell’istante in cui anch’Egli è stato creato nella prima grande creazione. Detto ciò il mondo e le creature di Dio non sono riflessi ma reali manifestazioni di Amore che assumono una forma Eterica di energia condensata in continuo movimento, che è vita, costituito dalla compenetrazione di due cubi già presenti nell’albero sephirotico. Praticamente la sfera Daat, rimandando e attraendo energia, fa in modo che i due cubi si compenetrino uno nell’altro, scambiandosi di  posizione in una continua danza che è la vita stessa.

immagine21 1° APIARIO al Femminile 2024 

Ecco perché vedete il mio cubo rappresentato come 2 esagoni con 13 sfere che rappresentano la totalità di Amore nella completezza dell’espressione celeste. La sfera centrale è sempre il collegamento con la primaria sorgente. I punti energetici di questa doppia azione energetica verso il Divino e verso l’Umano formano la concatenazione dei due tetraedri della Merkaba e in bidimensionale si forma nell’esagono il Sigillo di Salomone.

immagine23 1° APIARIO al Femminile 2024 

La celle delle api, luogo di conservazione del “nettare” (nèkros=morte + teròs=proteggere) ha la forma esagonale (2d), rombododecaedrica (3d) ed è la proiezione nello spazio di un Ipercubo (4d).

L’ape raccoglie il nettare – la quintessenza – dal “calice”, il fiore, lo custodisce e lo elabora in una precisa forma geometrica: l’Alveus – la Coppa – il Grembo della Dea.

La cella delle api è il luogo di conservazione del “nettare”, simbolo di immortalità (Alveare lat. ALVEUS vaso, alveo, coppa) “Nèttare” è la combinazione delle parole greche nèkros “morte” e teròs “che protegge”. 

immagine22 1° APIARIO al Femminile 2024 

È dunque la bevanda che preserva dalla morte, elemento immancabile sulla mensa degli Dèi dell’Olimpo.

L’ape, insetto solare nato dalle lacrime del dio sole Ra.

Re Menes (fondatore della prima dinastia) fu denominato l’apicoltore, titolo attribuito a tutti i faraoni successivi. L’amministratore del re aveva un ufficio speciale chiamato sigillante del miele

Il Re dell’alto e basso Egitto aveva come titolo COLUI CHE APPARTIENE AL GIUNCO E ALL’APE.

Giunco, pianta che si presta bene al lavoro di intreccio (reticolo/matrice) 

Ape (simbolo di trascendenza)

Il copricapo del faraone (Nemes) è fatto di strisce gialle e scure – ricorda l’addome delle api.

immagine26 1° APIARIO al Femminile 2024 

Articolo a cura di Fiorella Cicardi,
dal Rol, Raduno Operatori di Luce
Prossima edizione : Equinozio di Marzo 2025 – Abbazia SS Felice e Mauro, Umbria

yellow-and-pink-motivational-creative-lettering-canvas-banner 1° APIARIO al Femminile 2024 

Felicitasmundi (Opera Creativa)- Tutti i diritti riservati 2021/2024

RIMANI CONNESSO CON FELICITASMUNDI

Ti aggiorniamo sugli insegnamenti ed esperienze
del Percorso Anthakarana,
i prodotti dagli alveari,
gli articoli, le puntate radio, ed il calendario degli incontri.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

cropped-logo-super-organismo-uomo-1024x209 1° APIARIO al Femminile 2024 

Ideatore di Felicitasmundi Accompagno lungo il percorso Anthakarana, con lo scopo di portare verso la centratura, l'allineamento e l'evoluzione quegli umani che hanno scoperto che insieme si possa trasformare una realtà che non risuona con l'armonia insita nel cuore di ogni essere

Commento all'articolo