Come possiamo Noi oggi comprendere chi siamo se definiamo gli altri sulla base di
categorizzazioni?
Chi dice che chi percepisce il mondo in modo unico e personale è diverso e quindi
discriminato come tale?
Non esiste nessuna categorizzazione in grado di descrivere la complessità e l’unicità
dell’umano.
Ogni essere umano è unico e nel suo modo di vivere il mondo porta la sua traccia indelebile per colorare il mondo.

Chi dice che i bambini neurodivergenti sono malati?
Perché il diverso deve essere messo nella categoria “ malato”?
Sotto quale profilo si discrimina e si segna la vita di un individuo dal nome dalla forma e dall’etichetta che si assegna?
Il rispetto dell’individuo, nella sua unicità, è sacro Ancor prima di dirci come ci chiamiamo.
Oggi i nostri bambini troppo spesso vengono inseriti in protocolli, modelli, schede di
valutazione, test standardizzati, etichette e codici diagnostici, perdendo di vista
completamente l’essere umano, come la sua storia, ambiente, natura e personale modalità percettiva ed adattativa.
I sensi che ci sono stati dati sono importanti per vedere il mondo ma alcuni bambini hanno udito vista tatto ipersviluppato di conseguenza la loro modalità comportamentale prende la sua forma distinta e separata da quelle comunemente definite neurotipiche.

Nelle tribù queste caratteristiche vengono viste come benedizioni e talenti, poter sentire maggiormente gli odori i sapori le luci e i suoni, avere maggiori percezioni di quello che noi “normali* non possiamo sentire e vedere.
Questo non ci rende migliori ma diversi.
Dobbiamo attingere alla nostra umanità semplice e comprendere che ognuno di noi ha la propria impronta e che la base da cui partire è l’accettazione della nostra diversità e la conoscenza di noi stessi.
Superare la paura del diverso e di ciò che non comprendiamo come qualcosa da dover arginare e correggere a tutti i costi.
Avvicinarsi con l’umiltà, la curiosità, l’osservazione naturale, senza schemi predefiniti.
Guardare con occhi nuovi queste modalità come ricchezza e non come perdita.
Cambiare il modo di osservare senza preconcetti e definizione.

I bambini sentono e sono esseri empatici alcuni più di altri e, in particolar modo, molto spesso i bambini che non usano il linguaggio verbale sono maggiormente affini alla lettura non verbale del corpo, dello sguardo e anche di ciò che sentiamo in quel momento perché sono più osservatori che determinatori.
Chi sono i determinatori ? Quelli che comunicano portando fuori un messaggio verbale e spesso la mente razionale prende il sopravvento rispetto al pensiero intuitivo ed emotivo, che invece sviluppano naturalmente i cosidetti non verbali.
L’ascolto e la conoscenza profonda con l’altro, non passa solo attraverso i tradizionali modi di relazionarsi, cioè uso dei comunicatori come sguardo gesti e voce ma spesso si comunica solo con il silenzio e la presenza , con pazienza che non emette continue richieste e prestazioni,
ma stabilisce un contatto ed uno stare insieme prima basato sul stare vicini e basta.
Ogni passo fatto, ci porta ad entrare in un mondo a noi sconosciuto che rapisce la nostra coscienza e ci fa imparare la preziosità della natura umana.

Il vero ascolto, l’osservazione e la conoscenza profonda, crea una vera condivisione. Pura e autentica.
Ogni bambino sceglie con chi interagire e a chi farà vedere nuovi pezzi di sé.
Può sorprenderci e metterci alla prova.
Per me sono dei Maestri perché ci mettono alla prova e ci aiutano a distruggere i nostri limiti mentali, emotivi e anche fisici.
Le virtù umane vanno messe a servizio di ciò che ancora non si conosce in un modo nuovo, senza preconcetti e schemi.
In passato l’uomo aveva bisogno di queste categorie per comprendere come muoversi in un mondo sconosciuto.
Oggi abbiamo abbastanza spazio e strumenti per mettere insieme tutti i
pezzi ed osservarci e osservare attraverso occhi nuovi che l’individuo è un essere sacro ed è complesso e irripetibile e che in ogni peculiarità si nasconde un talento unico e prezioso.

Testo e grafiche di Mariangela di Costanzo
Saremo in Diretta con lei sul canale Come Natura Crea FM
giovedi, 25 aprile alle ore 21.
Sono invitati a partecipare operatori che si occupano di queste tematiche, educatori, famiglie e chiunque sentisse di voler ascoltare da altri punti d’osservazione.
La diretta sarà condotta da Roberta Tullii

Il Villaggio della Luce si trova a Roma in via Marco marulo 1 . eur . fonte meravigliosa


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