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ESPERIENZE

“….e se fossi Mascagni?!”

Docu-film dei Diversamente Artisti livornesi, riuniti per raccontare i luoghi ed i personaggi della propria città.

“SIAMO FATTI DI-VERSI PERCHÉ SIAMO POESIA” DEGNI DI NOTA PERCHÉ SIAMO

MUSICA

All’attenzione di chi vorrà accogliere la presentazione e la proiezione del nostro docu film:

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Siamo a presentarvi il nostro progetto “Siamo fatti DI-VERSI, perché siamo POESIA“…, da cui è nato il docu film: “…e se fossi Mascagni?!“.
Stiamo iniziando a girare l’Italia per presentare il suddetto film, portandolo in contesti diversi per il valore artistico e sociale che ha.

Un percorso tra poesia, arti visive e danza, un progetto che vede la collaborazione di
artisti livornesi e giovani adulti con difficoltà di comunicazione.
Un viaggio nell’arte che di
per sé è inclusione– senza che se ne debba necessariamente parlare- un viaggio che ha dato vita ad un
docu film il cui messaggio principale è destinato a tutti noi:
imparare ad abitare le possibilità, come ci ricordava Emily Dickinson.

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Un’esperienza che ha permesso così a Luca Razzauti di trasformarsi in Pietro Mascagni, attraverso le capacità pittoriche di Andrea Conti (pittore), attraverso le mani di Massimo e
Paola Gattabrusi
(parrucchiere e truccatrice sui set cinematografici), l’interpretazione teatrale e coreografica con Macera Sauro e Eva Bosakova (danzaterapeuti e registi).


La stessa cosa è accaduta per Filippo Capua e lo schermidore Nedo Nadia, Marco Mattei e
Amedeo Modigliani, Tiziano Palese e Piero Ciampi, Giacomo De Nuccio e Giorgio Caproni.

I cinque protagonisti qui sopra presentati, hanno rivisitato poi la città di Livorno attraverso
le foto di Marco Pannocchia (fotografo) , arricchendole con poesie malinconicamente
romantiche che creano un’atmosfera ancor più magica agli ‘scatti’ dell’artista ai luoghi simbolo della città.

Parole poi danzate dalla Compagnia “Tra virgolette” (compagnia mista
abili e diversamente abili, a predominanza femminile).

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Alcuni dei ragazzi protagonisti hanno una sindrome genetica : sindrome x fragile.

Ma questo progetto ci ha permesso di guardare oltre le sindromi,oltre la genetica e scoprire l’epigenetica, imparando ad abitare le possibilità e non i limiti appunto.

Secondo Thomas Jenuwein, scienziato tedesco che studia questa materia da vicino, la differenza tra genetica ed epigenetica può essere paragonata alla differenza che passa fra
leggere e scrivere un libro
: una volta scritto, il testo (i geni o le informazioni memorizzate
nel DNA) sarà identico in tutte le copie, ma ogni lettore potrà poi interpretare la trama in modo leggermente diverso.

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Analogamente, l’epigenetica permette interpretazioni diverse di un modello fisso (il codice
genetico) e può dare luogo a diverse letture, a seconda delle condizioni variabili con cui il
modello viene esaminato.

Così se continuo a vedere la persona attraverso la patologia vedo
solo il ‘modello fisso‘, il limite, se allargo invece lo spettro della creatività vedo le possibilità,
le diverse letture: una ferita così diventa feritoia, attraverso la quale vedere un mondo nuovo.


Questo progetto ci ha insegnato una maieutica reciproca: cioè ha contribuito, attraverso
un processo di ricerca reciproca di definire un’idea-azione condivisa volta ad effettuare un cambiamento nella sfera personale, professionale e sociale delle persone coinvolte (sia per
noi operatori che per i ragazzi protagonisti), arrivando così ad un progetto ‘partorito‘ insieme.

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Un processo che va anche oltre il concetto di inclusione! Così ci siamo scoperti DI-VERSI perché ognuno è una POESIA unica che ci apre al mistero dell’incontro.

Adesso lo presentiamo anche alla vostra attenzione, perché questo docu film e il suo messaggio
possa essere portato in giro per l’Italia, in contesti diversi, per arrivare a più persone possibili, a tutti coloro che già guardano a sé come esseri umani relazionali e che vedono
nella bellezza autentica della vita un valore!

Il docu-film:


Vista la qualità del lavoro svolto e l’impatto sociale che può avere, abbiamo realizzato la sceneggiatura di un documentario che racconta tutto il percorso intrapreso con questo progetto, le collaborazioni e le grandi possibilità di inclusione
che si aprono per tutti quei ragazzi/e con difficoltà di comunicazione.
Di seguito riportiamo la struttura del docu- film.


Struttura del docu-film:
Il docu-film ripercorre le varie fasi del lavoro di preparazione allo spettacolo/
mostra-spettacolo
, che ha coperto circa 5 anni di preparazione.


Prima parte: inizio del film con una metafora: “semafori rossi e semafori verdi: come funziona il nostro cervello….e se qualche semaforo si inceppa sul rosso ?”.
Metafora animata di una città cinta da mura e con alcuni ingressi e uscite regolate da semafori che garantiscono il corretto flusso del traffico in città.

Le auto entrano ed escono, come le informazioni arrivano al nostro cervello, vengono elaborate ed
escono compiendo azioni o comunicando dei vissuti.

Ma se improvvisamente i
semafori in uscita si bloccano tutti sul rosso, e le auto non possono più uscire?
Questo rappresenta la situazione che vive una persona con difficoltà di
comunicazione
ad esempio un ragazzo autistico.

Le informazioni entrano , ma non
riescono a trovare la possibilità di uscire e di veicolare e comunicare i propri vissuti o emozioni: restano intrappolate nella città, creano ingolfamento e caos.

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Come ripristinare il flusso?
Ecco che si aprono delle possibilità; una di queste è l’utilizzo della comunicazione facilitata, che attraverso il contatto fisico (una mano sulla mano o sulla spalla o sul
collo di un facilitatore sul facilitato) abbassa i livelli di ansia e stabilizza il
movimento di scrittura, permettendo alla persona di scrivere.
Il contatto corporeo crea così le condizioni per ripristinare una parte del flusso di informazioni anche
verso l’esterno, e, tornando alla nostra metafora, alcuni semafori in uscita possono diventare di nuovo verdi!

La persona con difficoltà di comunicazione riesce così a raccontarsi scrivendo al
computer.


Si aprono dei mondi interiori di una profondità unica.
Il percorso non è così semplice.

Per arrivare a permettere ad una persona con
difficoltà di comunicazione ( ed anche di coordinazione di semplici movimenti) di parlare di sé e del suo mondo interiore, abbiamo intrapreso tutta una serie di
esperienze sensoriali che lo aiutano a stabilizzare e organizzare tutta la sua
esperienza senso-percettiva.

Ad esempio per isolare l’indice e migliorare la coordinazione occhio-mani e poter digitare sulla tastiera del computer, abbiamo sviluppato tutta una serie di esercizi /giochi di ‘magia’ creando il laboratorio ‘l’arte
della magia
‘ (migliorando il gesto indicativo), o attraverso la danza terapia abbiamo imparato a gestire meglio il corpo nello spazio e nella relazione, o abbiamo utilizzato parrucche per imparare a gestire le sensazioni sul corpo al meglio.

Per noi sembrano esperienze scontate, ma la sensibilità di alcune persone risulta fortemente alterata e così necessitano di un paziente lavoro di risensibilizzazione e
riorganizzazione dell’apparato senso percettivo
).

Ma come rendere tutto ciò interessante, e che abbia un respiro ampio, utilizzando linguaggi dell’arte più disparati?

Intanto ci siamo seduti ad un tavolo ed abbiamo deciso di raccontare la nostra città, attraverso i personaggi famosi che hanno avuto i natali a Livorno, ne abbiamo scelto 5.

Abbiamo così iniziato un lavoro di ricerca sui personaggi storici di Livorno
(biografie e curiosità) con elaborazione di scritti da parte dei ragazzi su tali
personaggi: la drammaturgia utilizzando la comunicazione facilitata. Nelle riprese si vedono emergere le parti del carattere nelle quali si ritrovano (ognuno col proprio
personaggio scelto) e quali affinità ritrovavano in sé del personaggio scelto.


Seconda parte: lavoro di ricerca sensoriale e preparazione per entrare nel personaggio attraverso il trucco e parrucco con professionisti del settore e con un fisioterapista/psicomotricista. Realizzazione di parrucche personalizzate.
Le riprese entrano nel vivo del lavoro sensoriale e identificazione nel personaggio
(durante le riprese della fase di trasformazione di ogni ragazzo nel personaggio scelto, una voce fuori campo legge gli scritti dei ragazzi sui singoli personaggi storici- prende così forma una narrazione storica e poetica : i personaggi storici visti con gli occhi di oggi ) e mentre è in atto la trasformazione, un pittore disegna
e immortala tali passaggi , fissandoli su delle tele che ritraggono un volto che è
parte del personaggio storico e parte della persona che lo ha scelto. Abbiamo così immortalato la “trasfigurazione”, la metamorfosi….la capacità di contenere le forti
emozioni e sensazioni che scaturiscono dalla ‘posa’ di una parrucca apposta sul
capo
, e vedersi nello specchio, trasformato…..


Terza fase: dallo straordinario dei personaggi storici all’ordinario delle storie dei ragazzi (che diventano altrettanto straordinarie per la resilienza e la forza di volontà
che esprimono)
Ognuno dei ragazzi narra un episodio della propria storia che lo caratterizza e che ha rappresentato un punto di svolta nella propria vita (alle volte con ironia altre volte con poesia):
Così le ferite diventano feritoie, attraverso le quali intravedere nuove possibilità e non più solo limiti.

Le telecamere riprendono i ritratti che il nostro collaboratore pittore ha elaborato sulle suggestioni di tali storie e una voce fuori campo li
descrive , li racconta e ne evidenzia le curiosità

Quarta fase: i luoghi di Livorno.

Le telecamere vanno sui luoghi di Livorno
immortalati da un nostro collaboratore fotografo e sui quali i ragazzi hanno scritto poesie, rendendoli ancora più poetici e particolari…..utilizzando sempre la comunicazione facilitata.


Quinta fase: i fondali di Livorno
Non poteva mancare la danza e i fondali del nostro mare.
Così le telecamere scendono su questi fondali e li raccontano con una coreografia realizzata dai
danzaterapeuti della compagnia “Tra virgolette”(compagnia di teatro danza con abili e diversamente abili per lo più donne).

Così con linguaggi artistici diversi ed un lungo percorso progettuale terapeutico e artistico, abbiamo creato una vera inclusione.


Durante il docu-film si alternano anche momenti di intervista ai vari collaboratori che raccontano il lavoro svolto. E un back stage


Durata : 40 min circa
Collaboratori e regia:
Sauro Macera (co-regista ,fisioterapista, danzaterapeuta e psicomotricista)
Barbara Razzauti pedagogista e facilitatori e della CF (comunicazione facilitata)
Andrea Conti (pittore)
Massimo e Paola Gattabrusi (parrucchiere e truccatrice sui set cinematografici)
Eva Bosakova (danzaterapeuta)
Marco Pannocchia (fotografo) Compagnia “Tra virgolette” (compagnia mista abili e
diversamente abili, a predominanza femminile)
Tommaso Imbimbo Video Director (job dv)

ASSOCIAZIONE “PROGETTO ” E COMPAGNIA “TRA VIRGOLETTE”
Pr ulteriori informazioni :
Sauro Macera 3384975983
Eva Bosàkovà 3483140115
Barbara Razzauti 3533022462

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Ideatore di Felicitasmundi Accompagno lungo il percorso Anthakarana, con lo scopo di portare verso la centratura, l'allineamento e l'evoluzione quegli umani che hanno scoperto che insieme si possa trasformare una realtà che non risuona con l'armonia insita nel cuore di ogni essere

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