come natura crea
Questo Sabato 21 ottobre alle 15, stiamo proponendo una festa dedicata alla natura che accoglie l’uomo, che se ne prende cura.
Saremo nell’Istituto Superiore di Aplomb a Renazzo, a pochi km da Bologna.
Iniziamo alle 15, dove riconoscere le erbe spontanee del luogo sarà unito alla giusta postura della colonna vertebrale.
Visiteremo il museo dell’Aplomb umano, per dare poi spazio alle conferenze che si realizzeranno in cerchio.
Avremo Vittorio che arriverà da Forlì per parlare del recupero dei grani antichi,
Alice da Casumaro(Cantalupo) che ci racconterà l’esperienza di trasformazione della Lavanda.
Riccardo ci parlerà di danza cosmica, come il ponte tra uomo ed universo.
Miriam ci racconterà del suo viaggio in Europa e sud america in auto-stop, tra tribù, medicina etnica e viaggio alla scoperta del sé.
Musiche sacre e del cuore si alterneranno, con il sitar di Carlos la Bandera, musicista messicano ed il viaggio musicale da oriente a occidente(passando per l’Africa) con gli Amma de Janas.
Il documentario di FelicitasMundi racconterà delle tante realtà alternative che si iniziano a mostrare in tutta Italia.
Cena condivisa e Musica e Danze in conclusione.
Per i bambini l’educatrice Nicoletta Palavanchi nei luoghi di Lana di Zucchero.
Avremo aree espositive con miele, noci, libri, fitoterapici e artigianato messicano.
Riccardo, con il suo racconto, presenta FelicitasMundi e il Programma della giornata.

Gli Alpaca di Lana di Zucchero, l’area in cui saranno realizzati i laboratori per i bambini con l’educatrice Nicoletta Palavanchi.

Raccoglieremo le erbe spontanee dando attenzione alla colonna vertebrale, faremo il pesto di piantaggine.

Carlos La Bandera, musicista messicano, raduna tradizioni musicali di diversi continenti, propone Naturale Music Project, per creare ponti culturali e diffondere la consapevolezza sulla natura.
Testo di Riccardo Leone
Chiedo venia. Ma per la coscienza e la fiducia che chi il Bene vuole bene sa che dell’iceberg va considerata l’intera forma e non solo la vetta (e che più immune è alla sindrome da facebook: quella che della soglia d’attenzione che non supera i 30 secondi) mi concedo il lusso di perdermi, in apparenza, in divagazioni che se vorrete con calma leggere fino in fondo, si riveleranno essere – non tali – ma indispensabili a ricevere esattamente il senso di ciò che intendo.
Grazie e buona lettura.
FELICITAS MUNDI FELICITAS MUNDI…
Sono stato chiamato, da una qualche sfera dell’esistente che meglio definir non voglio, per una certa risonanza di intenti spesso occulti anche a me, e dunque simili più precisamente a consapevolezze rispetto a ciò che so di non volere, piuttosto che ad una chiara forma specchio di ciò che voglio. Sono stato chiamato, dicevo, per questa risonanza che assomiglia a un’essenza; a uno stato, meglio ancora – come ciò che risuona – ad una vibrazione.
Sono stato chiamato ad esprimere scrivendo la sostanza di ciò che non so; perchè non conosco.
Non conosco Felicitas Mundi. Ed è della sua sostanza che sono stato chiamato a scrivere.
Non conosco Felicitas Mundi, conosco solo qualche suo abitante più stanziale di me.
Per ciò, so di Felicitas Mundi che è nata da poco; o meglio da poco si è manifestata in questa forma. E di ciò che è nato da poco so che ha bisogno di cura, dedizione e fiducia, per crescere.
Ma so che queste qualità sono dispensate da chi ne ha facoltà e volere; non sono proprie di chi le riceve, sono una scelta; e come una scelta, come l’amore e l’arte, non si può forzare.
Ma so che, essendo una scelta d’amore soprattutto un ponte che collega mondi, va da se -vedo e so –
che è un’azione che amplia gli orizzonti, abbatte i confini, unifica l’uno al “due”, l’individuo al contesto, la parte al tutto.
Dell’amore so un’altra cosa: so che spesso – e considero che così è giusto che sia – non ha bisogno di un perchè, non ha bisogno di un motivo, una giustificazione.
Anzi, che se vi è un amore per un motivo, spesso proprio questo potrebbe bastare a far dubitare della natura di tale amore.
Ed è dunque in virtù di questo amore tutto mio, di questo risuonare che in me si amplifica la vibrazione e il valore della scelta mentre riecheggia il suono FELICITAS MUNDI, FELICITAS MUNDI..
E poi, per non conoscere a fondo quel poco che a riguardo mi è stato detto, mi lascio vibrare, dalla semantica (da seme) e dò immagine (immagino) il contenuto.
FELICITAS MUNDI felicità dei mondi…

Gli Amma de Janas propongono un viaggio dell’anima, da oriente a occidente, passando per l’Africa – Ritmi e Canti del Cuore

Nell’area Espositiva proponiamo le creazioni di chi si è alleato a FelicitasMundi.
Miele naturale, fitoterapici, noci, conserve, tisane, libri, artigianato messicano.

Visiteremo il Museo dell’Aplomb Umano, con l’esposizione delle foto del portare su di Sè nel Mondo.
..Ecco: la voce di una scimmietta, con la solita indispettita arroganza replica: “e vabbè,
di mondo c’e n’è uno e la felicità non è per tutti la stessa cosa!!”…davvero fastidiosa!
In risposta, il suono dolce e solenne di una voce non mia, sussurra al mio pensiero altre parole e sò: che ogni individuo è mondo; e che ogni individuo rappresenta nella sua diversità, il mondo tutto, riflesso o punto di vi(s)ta.
E che, in ogni individuo, almeno altri tre mondi, per funzionare bene tra loro possono comunicare, fare ponti: quello fisico, quello mentale e quello del sentimento o dell’origine della volontà, dell’arbitrio.
Ed in funzione di ciò – è vero scimmietta – che la felicità è per ciascuno una cosa diversa, ma una scimmia più grossa e calma di te, della felicità mi ha detto essere una conseguenza della sensazione di sentirsi liberi.
Ed essere liberi significa poter fare affidamento sulla propria capacità di, questi (tutti) ponti saper creare e utilizzare. Ecco che allora, con una chiarezza che non ammette opposizioni, comprendo il motivo per cui una delle funzioni per le quali si rende fattibile l’operabilità e l’intento di Felicitas Mundi è autodefinirsi come una Piattaforma. Una forma piatta è una forma sul quale piano, per questa caratteristica, si fanno visibili altre forme-entità-individui presenti. Una piattaforma offre completa e chiara visuale sul panorama di chi e di ciò che la abita.
Il cerchio di condivisione raccoglierà le esperienze di:

Vittorio Garavini
(Recupero
grani antichi)

Alice Biagi
(I trasformati della
lavanda)

Riccardo Leoni
(danza cosmica de
l’individuo cosmo)

Miriam Masserini
(il suo viaggio oltre
oceano,
in auto-stop)



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