La nostra intenzione è di essere il Diario di Bordo di Studenti, Viaggiatori, Volontari, Praticanti e Creativi che esplorano territori che possono concretamente ricevere beneficio dai progetti e risorse di tutti i popoli uniti in FelicitasMundi, legati all’autosufficienza alimentare ed energetica, etica dell’educazione e valorizzazione dei mestieri e saperi.
Gli Esseri Erranti diventano un ponte tra i Mondi, dove il fine principale è raggiungere il massimo potenziale delle nostre qualità, grazie all’integrazione di tradizione ed innovazione.
Il primo narratore del proprio viaggio è Daniele, pronto per la partenza in Senegal.
Lo abbiamo incontrato nell’Istituto Lama Tzong Khapa, centro legato al Buddismo Tibetano della tradizione Mahayana, fondato da Lama Yeshe e Lama Zopa.
Ci ha donato un suo disegno, diventato copertina del nostro canale Come Natura Crea FM.





Qui il suo sogno…
Titolo:
La Rivoluzione Verde
In questi decenni l’umanità sta affrontando una serie di problemi e priorità che riguardano tutti indistintamente:primo tra tutti il riscaldamento climatico e poi la povertà,in particolare riguardante molti Stati Africani. A questi due problemi si potrebbero porre una soluzione unica che riguarda appunto l’Africa e riguarda un movimento “Rivoluzionario” africano. L’africa infatti non avendo sviluppato un sistema sociale radicato possiede molte potenzialità inespresse e quindi può essere il traino in questa Rivoluzione Verde. Questa Rivoluzione così come tutte quelle precedenti andrà a toccare e modificare ogni aspetto della società: dall’agricoltura all’industria, dall’istruzione alla sanità,dalle case alle città, dai mezzi di trasporto all’energia ed infine dall’economia alla democrazia. Abbiamo davvero bisogno in questo momento storico di un’inversione di marcia perché l’uomo spinto dal suo egoismo sta seguendo una strada che se continuerà a percorrere sarà la causa della sua autodistruzione.Tutte le mie idee e i miei progetti sono racchiusi in questo Pdf che potrete scaricare qui.

Per velocizzare la connessione coi popoli africani, unirti al viaggio o supportarci nei progetti di beneficio agli esseri, puoi scrivere su felicitasmundi@protonmail.com

Diario di Bordo di Daniele:
Il mio viaggio in Senegal è iniziato giovedì 5 gennaio, giorno in cui sono arrivato all’aereoporto di Dakar in cui mi aspettava colui che mi avrebbe ospitato ovvero Serigne. Questo paese viene chiamato “La Terra della Teranga” cioè la terra dell’accoglienza e si vede subito da come trattano gli ospiti, perché vengono trattati tutti con rispetto e calore. Una delle prime cose che ho notato è che qui c’è molta povertà ma allo stesso tempo c’è molta solidarietà e condivisione che permettono a tutti di sopravvivere uniti come una comunità. Per esempio già il fatto di mangiare tutti insieme da uno stesso piatto è una forma di unione ed inoltre ogni volta che si finisce di mangiare di solito fuori ci sono dai 2 ai 6 bambini che aspettano gli avanzi del pranzo. Tutte le famiglie che abitano nelle case lasciano qualcosa a chi ha fame e non può permettersela in modo che tutti abbiano la pancia piena.
In questa giornata sono stato a Touba,che è la città Santa del Senegal come lo è Roma per l’Italia. Qui c’è la moschea più grande del Senegal e anche dell’Africa ed è dedicata a Serigne Touba,che era un Imam, cioè un maestro della tradizione Islamica. Lui predicava l’amore per Allah,per il lavoro e per la comunità e predicava una dottrina non radicale ma tollerante e moderata. È stata una fonte di preoccupazione per i francesi che volevano tenere il potere delle proprie colonie infatti è stato esiliato ma poi una volta tornato ha raccolto ancora più fedeli. Questa città è stata costituita grazie a lui e a ciò che ha predicato e anche l’accoglienza e il calore di questa gente derivano dai suoi insegnamenti.

Questa è la moschea di Touba ed è la più grande moschea africana.
Nei giorni successivi sono stato a Dakar e ho avuto la fortuna di visitare Gorèe che è un’isola vicina a Dakar su cui venivano messi gli schiavi in attesa di essere mandati in America dalle navi mercantili. Questo luogo racconta un pezzo di storia durato più di 400 anni in cui milioni di persone hanno sofferto e hanno perso la loro libertà e anche la loro identità, anche a causa del fatto che prima di partire gli veniva tatuato un numero in modo da essere identificati. Queste povere persone erano di solito prigionieri di guerra e venivano vendute dai capi Africani. Di solito un uomo poteva essere venduto per uno specchio e una donna per 6 bottiglie di Alcool. Vedendo i piccoli spazi in cui venivano ammassate più di 20 o 30 persone mi stavo per commuovere perché immaginavo in che condizioni pietose sarebbero stati trattati.

Fortunatamente la schiavitù è finita da più di 150 anni, anche se successivamente gli africani hanno vissuto un’altro periodo molto triste e difficile ovvero il colonialismo,in cui il territorio africano è stato diviso dalle potenze europee come si divide una torta. In questo periodo i territori e le risorse africane sono state sfruttate e depredate dagli Europei che nel frattempo si arricchivano lasciando il popolo nella povertà. Fortunatamente anche questo periodo è finito da piu di 50 anni e da allora è iniziato il periodo del Rinascimento Africano. Il periodo in cui L’Africa e gli Africani rinasceranno dalle loro ceneri e mostreranno il loro splendore. A rappresentare questo Rinascimento c’è una statua a Dakar fatta in Rame alta 49 metri che è stata appunto intitolata ” Monumento al Rinascimento Africano”.

Stando qui in Senegal sto comprendendo sempre di più il senso della Teranga,che non vuol dire solo ospitalità ma anche solidarietà e rispetto di una comunità. Ed è proprio il senso della comunità che permette a tutti di poter mangiare e sopravvivere grazie agli aiuti degli altri. Ma anche nelle case si percepisce questa unione anche perché qui esistono le “case famiglia” ovvero case in cui c’è tutta la famiglia compresa di nonni,zii, cugini,fratelli ecc… Poi ovviamente con il tempo un uomo o una donna possono decidere di uscire per avere una casa tutta loro che a sua volta diventerà una casa famiglia. Quindi qui il senso della famiglia si percepisce molto di più rispetto all’Italia dove la famiglia è separata e si riunisce solo per le festività o occasioni speciali. Inoltre questa idea di “casa famiglia” si amplia fino a diventare un “villaggio famiglia”, infatti la maggior parte dei villaggi sono nati tutti da una famiglia e contano più di 50 familiari che vivono come una comunità. Di solito l’uomo poi esce fuori dal villaggio per trovare una moglie e portarla li oppure molto frequentemente ci sono matrimoni tra cugini. Oggi sono stato in un villaggio di questi e ho avuto la fortuna di assistere ad un matrimonio tradizionale.

Col passare dei giorni ho compreso un’altra sfumatura del significato della Teranga Senegalese che è quello della condivisione. Infatti nella comunità oltre a condividere cose materiali come cibo si condividono anche le emozioni. Infatti come si condivide la felicità per un matrimonio o per una nascita si condivide la tristezza e il dolore per un funerale che può durare anche 3 giorni in cui tutte le persone della zona trascorrono del tempo con i parenti del defunto per alleviare e condividere la sofferenza. In questi giorni si prega,si ricorda il defunto e si mangia insieme per far sentire i cari meno soli. Ho cercato anche io di immergermi nel modo di vivere di questo paese condividendo del riso, zucchero, caffè e biscotti con le persone più bisognose del posto e anche in un villaggio qui vicino. È stata una grande emozione poter vedere un villaggio tradizionale ed è stata una grande gioia poter aiutare qualcuno anche se in piccolo, è proprio vero che c’è più gioia nel dare che nel ricevere.❤️

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